Sono una Psicologa Psicoterapeuta di Roma ad orientamento Cognitivo Comportamentale (diploma conseguito presso l’Istituto Walden di Roma).
Dopo aver conseguito l’Abilitazione alla Professione di Psicologo ed essermi iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lazio, albo n. 21970, ho continuato la mia formazione specializzandomi attraverso corsi specifici di Analisi del comportamento applicata (ABA) .
Il mio intervento si basa sui principi dell’Analisi del Comportamento Applicata Verbal Behavior (ABA-VB), occupandomi in maniera particolare di autismo, Disturbi del Comportamento e Disturbi dell’Apprendimento.
Nell’ambito dell’Autismo opero da diversi anni applicando interventi presso le famiglie valutando le abilità e deficit del bambino e pianificando un intervento di modificazione dei comportamenti per implementare le abilità e ridurre i comportamenti problema che impediscono l’apprendimento. Il mio intervento prosegue fino al coinvolgimento del contesto scolastico, quando possibile.
Organizzo corsi di formazione per familiari, operatori ed insegnanti nell’acquisizione dei principi di base dell’ABA e nell’applicazione delle procedure di modificazione del comportamento.
Stai cercando un corso sull'autismo? Un corso online che insegna le fondamenta della metodologia ABA, le abilità sociali e la correzioni di comportamenti problematici. Per essere sempre aggiornato sulla data di inizio, programma, costi e promozioni contattami all'indirizzo mail info@adaprocida.it oppure segui la pagina Facebook Autismo Roma.
Il mio obiettivo come professionista è quello di trasferire competenze affinché sia la persona stessa a diventare padrone di quelle strategie cognitive, emotive e comportamentali necessarie al mantenimento del proprio benessere emotivo, mentale e fisico.
Tabelle - Formulari - mappe concettuali
Per formarti ovunque sei e nei tempi che preferisci
Strategie ludiche per favorire l’apprendimento
I concetti topologici sono fondamentali nel percorso scolastico poiché permettono di comprendere la posizione nello spazio, nostra e degli altri (persone, ma anche cose).
Nel processo di scrittura e lettura i riferimenti spaziali sono necessari non solo per collocare le lettere nella giusta direzione ma anche per leggere le lettere secondo la direzionalità sinistra-destra che è propria del nostro codice linguistico.
Per questo, i concetti topologici sono delle conoscenze senza le quali è difficile poter porre le basi di un apprendimento corretto.
In questa pagina troverai una raccolta di schede didattiche studiate per guidare il bambino alla scoperta dei concetti topologici e degli indicatori spaziali (destra-sinistra, destra-sinistra, sopra-sotto, davanti-dietro, dentro-fuori, vicino-lontano).
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Sopra e sotto)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Davanti e dietro)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Vicino e lontano)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Vicino e lontano)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Dentro e fuori)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Dentro e fuori)
Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici (Dentro e fuori)
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Materiale Aba pronto da stampare per sessioni ABA
I concetti topologici sono fondamentali nel percorso scolastico poiché permettono di comprendere la ...
Le immagini Aba per categoria permettono ai nostri bambini non solo di ampliare il vocabolario acquisito ma anche di conoscere e generalizzare ciò che gira attorno a lui.
Materiale Aba - Classifica in base alla categoria (Cibo - giocattoli)
Materiale Aba - Classifica in base alla categoria (Animali - Persone)
Materiale Aba - Classifica in base alla categoria (Animali - Persone)
Materiale Aba - Classifica in base alla categoria (Persone, animali e cose) - - - lascia un commento sulla mia pagina Facebook Autismo Roma!!!
Materiale Aba - Collega ogni immagine alla sua ombra (Animali)
Materiale Aba - Collega ogni immagine alla sua ombra (Frutta)
Materiale Aba - Le parti del corpo
Materiale Aba - Parti del corpo
Materiale Aba - Oggetti della cucina
Materiale Aba - Oggetti della scuola
Materiale Aba - Oggetti del bagno
Materiale Aba - Animali
Materiale Aba - Frutta
Materiale Aba - Colori
Materiale Aba - Mestieri
Materiale Aba - Mezzi di trasporto
Kit materiale Aba completo
Materiale Aba pronto da stampare per sessioni ABA
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Le immagini Aba per categoria permettono ai nostri bambini non solo di ampliare il vocabolario ...
Raccolta di materiale Aba da scaricare suddiviso per categoria (abbigliamento, alimenti, giocattoli), sequenze temporali, lettere e numeri, azioni, mestieri, luoghi, schede di lavoro impaginate e pronte per essere stampate, plastificate e usate!
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Materiale Aba da scaricare: Concetti topologici
Materiale Aba da scaricare: Immagini per categoria
Materiale Aba da scaricare: Emozioni
Materiale Aba da scaricare: Italiano
Materiale Aba da scaricare: Lettere
Materiale Aba da scaricare: Matematica
Materiale Aba da scaricare: Motricità
Materiale Aba da scaricare: Numeri
Materiale Aba da scaricare: Quaderni operativi
Materiale Aba da scaricare: Puzzle
Materiale Aba da scaricare: Un regalo per Te nel giorno di San Valentino!
Materiale Aba da scaricare: Token da scaricare
Materiale Aba: Il cubo dei colori
Numeri e quantità: Conta i cuoricini nell'insieme e scrivi il risultato in ogni riquadro.
Raccolta di materiale Aba da scaricare suddiviso per categoria (abbigliamento, alimenti, ...
Una sito dove poter scaricare gratuitamente tante schede didattiche per insegnare le lettere dell'alfabeto ai nostri fantastici bambini.
Materiale Aba - Lettere (formato 3cmX3cm)
Materiale Aba - Lettere (formato 4cmX4cm)
Materiale Aba - Lettere (formato 5cmX5cm)
Materiale Aba - Lettere (formato 6cmX6cm)
Materiale Aba - Lettera A (Pregrafismo)
Materiale Aba - Lettera B (Pregrafismo)
Materiale Aba - Lettera C (Pregrafismo)
Materiale Aba - Lettera E (Pregrafismo)
Materiale Aba pronto da stampare per sessioni ABA
Una sito dove poter scaricare gratuitamente tante schede didattiche per insegnare le lettere ...
In questa sezione troverai materiale aba e diverse schede per sviluppare la motricità nei nostri bambini speciali.
Scheda Motricità fine - Allacciare le scarpe
Scheda Motricità fine - Lavarsi i denti
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Dal libro "Autismo. Nuovi aspetti diagnostici e terapeutici", di M. Borghese, estraggo una parte del capitolo dedicato alla motricità globale e fine:
Per motricità globale si intende quella relativa alla coordinazione dinamica generale, la cui valutazione permette l’osservazione degli automatismi di base e la capacità di concatenamento, così come gli aspetti percettivo-motori riguardanti il livello di percezione e conoscenza del proprio corpo, dell’organizzazione spaziale, e della strutturazione spazio-temporale.
Esercizi inseribili in questo contesto possono essere:
- salire e scendere le scale (prima, ad esempio, con un piede che raggiunge l’altro sullo stesso
gradino, poi con il classico procedere con un piede che va avanti all’altro),
- resistere alla spinta in avanti , all’indietro o laterale,
- saltare a piedi uniti o alternativamente sull’uno e poi sull’altro,
- successivamente abbinare la produzione di una sillaba al battito di un piede,
- giocare a muoversi in modalità quadrupedica ponendosi allo stesso livello del bambino con cui seguire dei percorsi (regolari e irregolari),
- rotolare a terra,
- aprire e chiudere le porte,
- infilare bene una giacca, quindi svestirla e riporla ben piegata a posto,
- lanciare palline verso un bersaglio posto ad alcuni metri di distanza…
Nell’ambito della motricità fine manuale (e sempre a titolo di esempio):
- appallottolare la carta,
- aprire e chiudere le mani a pugno,
- opporre il pollice alle altre dita,
- tagliare con le forbici; ad esempio far ritagliare due linee, poi lungo una linea, poi intorno ad una figura…,
- infilare perle, infilare pasta con buco inizialmente più grande poi progressivamente più piccolo, e prima con una mano poi con l’altra,
- lavarsi i denti...
In questa sezione troverai materiale aba e diverse schede per sviluppare la motricità nei nostri ...
In questo sito troverai tantissime schede per insegnare i numeri ai bambini anche al fine di sviluppare la loro comprensione delle quantità, ma anche la scansione temporale.
Materiale Aba - Il Puzzle dei Numeri Bing
Materiale Aba - Il Puzzle dei Numeri Peppa Pig
Materiale Aba - Il Puzzle dei Numeri Masha e Orso
Flash Card - Numeri da zero a dieci
Scheda didattica - Il numero precedente e successivo
Scheda didattica - Gioco dei puntini - Unisci i puntini da 1 a 30 - Ti apparirà un albero di Natale da colorare
Scheda didattica - Il numero uno
Scheda didattica - Il numero due
Scheda didattica - Il numero tre
Scheda didattica - Impara i numeri fino a 10 con i puzzle
Scheda didattica - Impara i numeri con i puzzle dei Teletubbies
Scheda didattica - Impara i numeri con i puzzle dei PJ Masks
Scheda didattica - Impara i numeri con i puzzle
Scheda didattica - Impara i numeri con i puzzle di Pocoyo
Scheda didattica - Impara i numeri con il puzzle della squadra del tuo cuore - Juventus
Scheda didattica - Impara i numeri con il puzzle della squadra del tuo cuore - Lazio
Scheda didattica - Impara i numeri con il puzzle della squadra del tuo cuore - Roma
Scheda didattica - Impara i numeri con il puzzle della squadra del tuo cuore - Napoli
Scheda didattica - Impara i numeri con il puzzle della squadra del tuo cuore - Milan
In questo sito troverai tantissime schede per insegnare i numeri ai bambini anche al fine di ...
I puzzle aiutano i bambini a sviluppare le loro capacità cognitive, a lavorare sulla concentrazione, offrendo talvolta occasioni di gioco condiviso. Il bambino, se motivato al gioco accetterà di buon grado l'aiuto di qualcun altro.
Materiale Aba - Componi il puzzle di Bing
Materiale Aba - Componi il puzzle degli Incredibili 2
Materiale Aba - Componi il puzzle dei Paw Patrol
Materiale Aba - Componi il puzzle di Daniel Tiger
Materiale Aba - Il puzzle degli animali - Anatra
Materiale Aba - Il puzzle degli animali - Gatto
Materiale Aba - Il puzzle degli animali - Uccello
Materiale Aba - Al posto giusto
I puzzle aiutano i bambini a sviluppare le loro capacità cognitive, a lavorare sulla ...
Strategie didattiche utili agli insegnanti, ma anche a tutte le altre figure che gravitano intorno ai bambini con disturbi dello spettro autistico, volte al miglioramento delle abilità cognitive.
[space height="20"]
[lightbox src="/images/materialeaba/Abbinamento_logico.jpg" width="246" height="156" lightbox="off" title="Relazioni funzionali" align="none" border="yes" ] Relazioni funzionaliInsegna ai bambini ad accoppiare ed abbinare elementi diversi, ma con un filo logico che li accomuna.
[lightbox src="/images/materialeaba/Appaiamento.jpg" width="246" height="136" lightbox="off" title="Appaiamento oggetti identici" align="none" border="yes" ] Appaiamento oggetti identiciInsegna ai bambini ad appaiare figure e oggetti identici di uso comune.
14 consonanti e ben 70 sillabe tutte raccolte in un unico quaderno.
Diverse attività racchiuse in un quaderno per migliorare le competenze matematiche.
[space height="30"] [lightbox src="/images/materialeaba/lettere.jpg" width="246" height="136" lightbox="off" title="Vestibulum id urna" align="none" border="yes" ] LettereDiverse attività per insegnare ai bambini a riconoscere le lettere dell'alfabeto.
[lightbox src="/images/materialeaba/memory.png" width="246" height="136" lightbox="off" title="Memory" align="none" border="yes" ] MemoryDiverse attività utili per favorire la relazione con i coetanei.
Segui la mia Pagina Facebook [lightbox src="/images/materialeaba/puzzle_lettere.png" width="246" height="156" lightbox="off" title="Puzzle delle lettere" align="none" border="yes" ] Puzzle delle lettereAiutano i bambini a sviluppare le loro capacità cognitive. Crea una simpatica immagine accostando le lettere in maniera adeguata.
Segui la mia Pagina Facebook [lightbox src="/images/materialeaba/Impara-i-numeri-con-i-puzzle_PJ-Masks.png" width="246" height="156" lightbox="off" title="Puzzle dei numeri" align="none" border="yes" ] Puzzle dei numeriAiutano i bambini a sviluppare le loro capacità cognitive. Crea una simpatica immagine accostando i numeri in maniera adeguata.
Strategie didattiche utili agli insegnanti, ma anche a tutte le altre figure che gravitano intorno ...
Le emozioni, i sentimenti, la condivisione dei dolori e delle gioie con gli altri, sono reazioni innate. I bambini con disturbi dello spettro autistico mostrano dei deficit nella capacità di interpretare i propri stati emotivi.
Materiale Aba - Pannello delle emozioni
Materiale Aba - Le carte delle emozioni
Esistono 5 livelli di comprensione delle emozioni che si possono insegnare ai nostri bambini:
Come riconoscere le espressioni del viso nelle fotografie; Come riconoscere le emozioni in disegni schematici; Identificare le emozioni causate da situazioni; Identificare le emozioni causate dal desiderio; Emozioni causate da opinioni.Clicca sulle immagini per scaricare le diverse schede, attività e per avere l’occasione di parlare di emozioni e sentimenti.
Le emozioni, i sentimenti, la condivisione dei dolori e delle gioie con gli altri, sono reazioni ...
Una sito dove poter scaricare tante utili schede didattiche di italiano per i nostri fantastici bambini.
Scheda didattica - Pregrafismo lettera A
Scheda didattica - Pregrafismo lettera B
Scheda didattica - Pregrafismo
Scheda didattica - Le vocali giuste
Scheda didattica - Le vocali giuste (Sedia, Letto, Mano, Gatto)
Scheda didattica - Le vocali giuste (Penna, Diario, Matita, Gomma)
Scheda didattica - Nomi comuni
Scheda didattica - Nomi maschili e femminili
Scheda didattica Componi una frase "Al parco giochi" - "A scuola" - ""Al supermercato";
Scheda didattica Costruisci una frase "Halloween";
Scheda didattica "Halloween";
Scheda didattica "Halloween";
Una sito dove poter scaricare tante utili schede didattiche di italiano per i nostri fantastici ...
In questa pagina troverai tante schede per insegnare al bambino la matematica in modo efficiente ed efficace.
Scheda didattica - La tavola pitagorica
Scheda didattica - Le tabelline facilitate in riga
Scheda didattica - L'abaco
Scheda didattica - Le addizioni 1
Scheda didattica - Le addizioni 2
Scheda didattica - Quanti vasetti di miele mangerà l'orsetto?
Scheda didattica - La quantità 1
Scheda didattica - La quantità 2
Scheda didattica - La quantità 3
Scheda didattica - I numeri mancanti
Scheda didattica - Raggruppamenti
Scheda didattica - Conta e collega
Scheda didattica - Parole e forme
Scheda didattica - Parole e forme
Scheda didattica - Le operazioni del lombrico
Scheda didattica - Quanti sono?
Scheda didattica - Quanti sono? (2)
Scheda didattica - Quanti sono? (3)
In questa pagina troverai tante schede per insegnare al bambino la matematica in modo efficiente ed ...
Storie sociali per l'autismo: Sviluppare le competenze interpersonali e le abilità sociali. Le storie sociali sono testi particolari che descrivono in modo chiaro, conciso e preciso una situazione, un'abilità, un risultato o un concetto.
Le storie sociali hanno lo scopo di fornire informazioni accurate dando alle persone con autismo maggiori possibilità di capire le situazioni e gli eventi sociali che incontrano nella loro vita.
Vuoi realizzare una storia sociale personalizzata? Si, voglio una storia sociale per il mio bambino!
Storie sociali per l'autismo: Sviluppare le competenze interpersonali e le abilità sociali. Le ...
Le tabelline che accompagnano i nostri bambini ovunque: in macchina, in treno, in palestra...in vacanza!!!
Stampa e ritaglia i cartellini e poi fissali uno sull'altro con un fermacampione.
Scheda didattica - Le tabelline facilitate in riga
Scheda didattica - Le tabelline in tasca
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Le tabelline che accompagnano i nostri bambini ovunque: in macchina, in treno, in palestra...in ...
La token economy, conosciuta come “tecnica dei gettoni”, è una strategia comportamentale finalizzata a premiare i comportamenti adeguati ed estinguere i comportamenti problematici. Nasce come tecnica cognitivo-comportamentale utilizzata soprattutto nei casi di bambini con disturbo da deficit d’attenzione/ iperattività.
La token economy è una forma di “contratto educativo”, tramite il quale l'educatore stipula un accordo con il bambino: ad ogni comportamento corretto, quest’ultimo riceverà un gettone, un bollino, uno smile o altri oggetti simbolici come biglie, palline, spillette, insomma ogni cosa che possa essere conteggiata, altrimenti non riceverà nulla.
Quando i “gettoni” raggiungono la quota prestabilita, sarà garantito al bambino l’accesso ad un determinato “rinforzo” materiale che consiste in un premio, concordato col bambino: dei pop corn, un gioco, ecc.
Materiale Aba - Babbo Natale Materiale Aba - My little pony Materiale Aba - Token di Topolino Materiale Aba - Token Pimpa Materiale Aba - Token di Alvinn Materiale Aba - Token dei Paw Patrol Materiale Aba - Nuova Token di Peppa Pig Materiale Aba - Token di Peppa Pig Materiale Aba - Token di Peppa Pig Materiale Aba - Token Comportamento settimanale Materiale Aba - Token "Lavoro per" Materiale Aba - Token Masha e Orso Materiale Aba - Gatti Materiale Aba - Token di Daniel Tiger Materiale Aba - Token di Super Mario Bros Materiale Aba - Token di Sam il pompiere Materiale Aba - Token di SpongeBob Materiale Aba - Token di Holly e Benjitutte le schede didattiche, materiale aba vario sono disponibili anche sulla pagina Facebook Autismo Roma e sul Gruppo Autismo Roma.
Non hai trovato quello che cercavi? Hai altre idee, suggerimenti o richieste particolari da proporre?
Invia un messaggio alla pagina Facebook Autismo Roma , via e-mail oppure compilando il modulo che trovi in questa pagina.
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[gallery width="258" height="186" columns="4"] [gallery_item title="Token dei Paw Patrol" src="/images/materialeaba/token-economy/Token_Paw_Patrol.png"]Nullam ultrices[/gallery_item]
[gallery_item title="Token di Peppa Pig" src="/images/materialeaba/token-economy/Token_Peppa_PIG.png"]Nullam ultrices[/gallery_item]
[gallery_item title="Token Lavoro per" src="/images/materialeaba/token-economy/Token_Lavoro_per_1.png"]Nullam ultrices[/gallery_item]
[gallery_item title="Token Masha e Orso" src="/images/materialeaba/token-economy/Token_MASHA_ORSO.png"]Nullam ultrices[/gallery_item]
[/gallery]
La token economy, conosciuta come “tecnica dei gettoni”, è una strategia comportamentale ...
Sono state avanzate numerose ipotesi sulle possibili cause dell’autismo, senza che si sia giunti alla formulazione di teorie soddisfacenti.
Tuttora l’autismo è un mistero per la ricerca scientifica: ipotesi biologiche, genetiche, farmacologiche , cognitive si sviluppano e si confondono ma senza mai arrivare a una definizione completa. L’autismo non ha una causa unica, ma è conseguenza di una varietà di problemi.
È una sindrome che può essere provocata da molteplici affezioni cerebrali che compromettono il normale sviluppo e funzionamento del Sistema Nervoso Centrale. Queste affezioni intervengono in epoca precoce: durante la gravidanza, al momento del parto o entro i primi 3 anni di vita.
Numerose teorie hanno tentato di spiegare l’origine dell’autismo e dei disturbi simili, anche se solo negli ultimi 20 –25 anni le ipotesi proposte sono state supportate da dati sperimentali.
Ormai è risaputo che l’autismo abbia origine da una componente biologica costituzionale, che determina una grave compromissione della relazione interpersonale.
Sono state avanzate numerose ipotesi sulle possibili cause dell’autismo, senza che si sia giunti ...
Il disturbo dello spettro autistico viene diagnosticato 4 volte di più nei maschi rispetto alle femmine.
Nella pratica clinica le femmine tendono ad avere una maggiore probabilità di mostrare associazione a disabilità intellettiva, suggerendo che il disturbo nelle femmine senza compromissioni intellettive concomitanti con o senza ritardi del linguaggio può non essere riconosciuto, forse a causa della più tenue manifestazione delle difficoltà sociali e di comunicazione.
Nei primi mesi di vita i bambini con autismo vengono descritti come bambini passivi o particolarmente agitati. Per bambino passivo si intende quando è tranquillo per la maggior parte del tempo e richiede poca attenzione da parte dei genitori. Un bambino è particolarmente agitato quando durante le ore di vegli piange molto quasi ininterrottamente.
Nei primi anni di vita alcuni bambini autistici bruciano le tappe dello sviluppo rispetto alla media; in altri casi invece le stesse tappe vengono raggiunte con molto ritardo. Fino ai 3 anni il bambino si sviluppa in modo normale dopodiché cominciano ad emergere i Autismo: sintomi.
Identificare il disturbo dello spettro autistico nella più tenera età è della massima importanza poiché il trattamento precoce è molto utile per il bambino e la sua famiglia. Anomalie nel modo in cui il bambino agisce socialmente con gli altri così come il modo in cui presta attenzione o interagisce con l’ambiente o gli oggetti, possono essere segni di allarme precoce.
Un ritardo nell’acquisizione del linguaggio non significa autismo ma questo se associato ad altri indici premonitori potrebbe suggerire la presenza di un rischio per un Disturbo dello Spettro Autistico.
Il processo di screening è tipicamente basato su diverse interviste fatte ai genitori su osservazioni dirette del bambino da parte dello specialista.
Ci sono due strumenti standard utilizzati per la diagnosi:
Il modello ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule); Il modello ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised)L’ ADOS è un metodo di valutazione che prevede un’ interazione fra il bambino e il medico.
L’ ADI è invece basato su un’ intervista al genitore. La diagnosi è spesso un processo a più steps, a seconda delle specifiche caratteristiche del caso possono essere incluse altre analisi e verifiche come l’ acquisizione di immagini cerebrali del bambino attraverso sistemi di risonanza magnetica, test sull’udito, test genetici e altre analisi investigative ad esempio sulla memoria, sull’ approccio alla soluzione dei problemi, sul linguaggio, etc.
Per la diagnosi di autismo vengono coinvolte diverse figure come il pediatra, lo psicologo, il neurologo, il psichiatra, un logopedista e altri specialisti.
L’ indagine serve a valutare il livello delle capacità cognitive del bambino e del suo linguaggio, il comportamento adattativo ovvero il possesso, con riferimento all’età, delle capacità necessarie per eseguire in maniera completa e indipendente alcune attività di vita quotidiana, come ad esempio mangiare, vestirsi, andare in bagno.
Il disturbo dello spettro autistico viene diagnosticato 4 volte di più nei maschi rispetto alle ...
Autismo: come riconoscere i primi sintomi a cui prestare massima attenzione. Data la varietà della sintomatologia non sempre debbono essere presenti tutti gli indicatori di seguito elencati per procedere ad effettuare un approfondimento psicodiagnostico.
Una novità importante introdotta dal nuovo manuale dei criteri diagnosticiè il raggruppamento dei sintomi in due categorie rispetto alle tre precedenti; più in particolare, nel DSM-IV si parlava di:
deficit della reciprocità sociale; deficit del linguaggio/comunicazione; repertori ristretti e ripetitivi di interessi/attività.Ognuna di queste tre categorie comprendeva quattro sintomi; per effettuare una diagnosi di “disturbo pervasivo dello sviluppo” era necessario fossero presenti almeno sei sintomi, di cui almeno due nella prima categoria (menomazione della reciprocità sociale) e almeno uno per ciascuna delle altre due categorie.
Con il DSM-V le categorie di sintomi dell'autismo vengono ridotte a due:
Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale; Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive.La diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” richiede la presenza di almeno tre sintomi nella categoria dei “deficit della comunicazione sociale” e di almeno due in quella dei “comportamenti ripetitivi”.
In particolare il DSM-5 definisce i seguenti criteri diagnostici:
Deficit persistenti nella comunicazione sociale e nell’ interazione sociale con varie manifestazioni:
Le anomalie nelle interazioni sociali sono l’aspetto specifico dell’autismo. Si evidenzia una compromissione qualitativa delle competenze sociali e una marcata alterazione della reciprocità sociale. L’isolamento, la scarsa iniziativa nei rapporti sociali, l’indifferenza al contesto relazionale, la mancanza di intenzionalità comunicativa, la difficoltà nel comprendere le emozioni ed i sentimenti altrui sono gli aspetti salienti. Le alterazioni nelle competenze della comunicazione sociale e dell’interazione sociale comprendono:
un deficit nella reciprocità socio-emotiva (ad esempio un approccio sociale anomalo, una difficoltà nella reciprocità della conversazione, una ridotta condivisione di interessi, emozioni e sentimenti). Una alterazione della comunicazione verbale e non verbale (l’uso del linguaggio è legato a condizioni di necessità e vengono utilizzate singole parole; nel caso sia presente un buon livello espressivo sono presenti alterazioni della prosodia, ecolalie inversioni pronominali; l’uso dei gesti a scopo dichiarativo è assente, anomalie nel contatto visivo ; mancanza di espressività facciale). Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni (ad esempio difficoltà nell’adattarsi ai diversi contesti sociali; assenza di interesse verso i coetanei; gioco simbolico assente e di conseguenza difficoltà nel condividere un gioco di immaginazione con i coetanei).Modelli limitati e ripetitivi nei comportamenti, negli interessi e nelle attività che si manifestano con almeno due delle seguenti situazioni (durante la stessa fase dello sviluppo del bambino o in periodi successivi):
Ripetizione o approcci stereotipati nei movimenti, nell’ uso degli oggetti o nella conversazione; Insistenza sulle stesse cose, uso continuo di particolari “routines” e modelli ritualizzati nella comunicazione sia verbale che non verbale; Interessi molto ristretti e molto specifici con caratteristiche atipiche in termini sia d’ intensità che di specificità; Iper- o ipo- reattività agli stimoli sensoriali o interesse atipico agli aspetti sensoriali dell’ ambiente circostante.Inoltre nel DSM-5 viene specifica che:
I sintomidebbono essere presenti già nel periodo iniziale dello sviluppo del bambino (anche se in alcuni casi essi trovano piena manifestazione solo quando si verifica che le limitate capacità del bambino non riescono a far fronte a quanto richiesto dalla specifica situazione oppure talora tali sintomi possono essere mascherati da “strategie compensative” imparate dal bambino con il passare degli anni); I sintomidebbono essere tali da causare una deficienza clinicamente significativa nelle funzionalità di tipo sociale, nel lavoro o in altre importanti aspetti della vita di ogni giorno;Questi disturbi non sono attribuibili a una generica disabilità intellettuale (disordine intellettuale dello sviluppo) o a un ritardo globale nello sviluppo del bambino.
Nel DSM V ogni dimensione viene specificata in relazione alla gravità per la quale si distinguono 3 livelli:
livello 1richiesta di assistenza, il problema sociale è caratterizzato solo da un inizio difficile dell’interazione. Il soggetto è capace di esprimersi e di rispondere alle consuete domande di rito, ma non riesce a sostenere una conversazione. Dal punto di vista degli interessi/attività è presente una difficoltà a passare da un’attività a un’altra e sono presenti comportamenti rigidi che vanno conosciuti dall’interlocutore. livello 2richiesta di un’assistenza sostanziale. I deficit verbali e non verbali sono marcati, le iniziative di interazione sociale sono limitate ad alcuni interessi; i comportamenti ripetitivi/fissi interferiscono con il funzionamento della persona nei vari contesti di vita. livello 3richiesta di un’assistenza molto sostanziale. Questo supporto è previsto per le persone i cui deficit descritti prima sono molto severi (ad esempio: poche parole intellegibili, nessuna iniziativa sociale o solo occasionale, estrema difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti, grande difficoltà a cambiare il focus di un’azione)Autismo: come riconoscere i primi sintomi a cui prestare massima attenzione. Data la varietà della ...
Ad oggi gli interventi abilitativi e psicoeducativi per i disturbi dello spettro autistico, validati da evidenze empiriche, fanno riferimento ad una cornice teorica di stampo cognitivo-comportamentale.
Per quanto riguarda l’intervento, sono numerose le attività che possono essere realizzate in favore dei bambini autistici, spesso però risultano sostenute da evidenze sperimentali a proposito della loro efficacia, come ad esempio l’integrazione sensoriale, l’integrazione uditiva, le terapie senso-motorie, la comunicazione facilitata, l’intervento farmacologico, quello basato sulle diete e il metodo Teacch.
A differenza dei trattamenti citati quello comportamentale ha beneficiato una serie di verifiche sperimentali che ne hanno testato la validità, anche in confronto ad altri programmi. Questo tipo di intervento è in grado di promuovere comportamenti adattivi e di ridurre quelli problematici.
Prima di insegnare un’abilità che il bambino non manifesta, come quella base che può essere prestare attenzione agli altri per poi passare a quelle più complesse come la capacità di comunicazione e le abilità di interazioni sociali, occorre innanzitutto fare un’attenta attività di osservazione, per poi individuare obiettivi specifici tenendo conto di ciò che il bambino sa fare, scomponendo l’abilità in una serie di attività più semplice.
Vengono utilizzate a tal proposito delle tecniche di insegnamento predisponendo inizialmente delle sessioni di insegnamento in rapida successione per passare gradualmente a situazioni meno strutturate o naturali che favoriscano la generalizzazione.
Generalmente si inizia con un’attività di insegnamento personalizzata per procedere via via ad attività che possono essere realizzate in gruppo.
Come ricorda Moderato nonostante gli ottimi risultati che si riescono ad ottenere con l’approccio cognitivo-comportamentale “di autismo non si guarisce, almeno per ora, ma si possono avere significativi miglioramenti, se si applicano metodologie efficaci e se sono coinvolti in prima persona, sotto la guida terapeuti preparati e seguendo programmi specifici, anche i familiari del soggetto con autismo”.
Ad oggi gli interventi abilitativi e psicoeducativi per i disturbi dello spettro autistico, ...
Gli ambiti toccati nel settore delle autonomie personali possono essere diversi e suddivisi in:
Autonomie personali di base
Lavarsi (mani, viso, denti, bagno...)lavarsi le mani; Controllo sfinterico Alimentazione (masticare cibi solidi, usare cucchiaio e forchetta, tagliare con il coltello...)Vestirsi/svestirsi (togliere maglie aperte davanti, togliere pantaloni, slacciare bottoni...)
Sonno (addormentarsi da solo, dormire nel proprio letto...Task analysis - Lavarsi le mani
Autonomie personali avanzate
Igiene personale (farsi la doccia, prendersi cura di unghie, capelli, igiene intima...) Alimentazione (preparare una merenda, mescolare ingredienti, seguire una ricetta, preparare un pasto...) Vestirsi/svestirsi (scegliere indumenti in base al tempo..)Quando vengono insegnate le autonomie personali è importante avere ben presente il tipo di attività che si vuole insegnare ovvero individuare il compito e capire in quante porzioni potrà essere suddiviso (piccoli compiti da insegnare singolarmente e poi in sequenza).
Si preferisce l’aiuto con la guida fisica o con supporti visivi a seconda delle caratteristiche del bambino e del compito da insegnare.
Gli ambiti toccati nel settore delle autonomie personali possono essere diversi e suddivisi in:
...
L’autismo, o meglio definito disturbi dello spettro autistico, è un disordine dello sviluppo neuropsicologico caratterizzato da una alterazione delle aree di sviluppo rappresentate dalle funzioni sociali e comunicative associate a interessi ristretti e comportamenti stereotipati.
Tuttavia, la presenza di disabilità intellettiva e la presenza di sintomiassociati, tra cui instabilità motoria e attentiva, e di altri disturbi del comportamento, ipersensibilità ai suoni ed elevata soglia del dolore, contribuiscono all’ampia eterogeneità clinica.
Il disturbo dello spettro dell’autismo è un disturbo con esordio nella prima infanzia.
Nel DMS 5 l’autismo è stato inquadrato secondo un nuovo orientamento diagnostico che oltre a sostituire la precedente espressione di “Disturbi pervasivi dello sviluppo” con il termine “Disturbi dello spettro dell’autismo”, elimina anche la presenza dei differenti sottotipi della patologia o forme di autismo: sindrome di Asperger, disturbo pervasivo non altrimenti specificato, disturbo disintegrativo della fanciullezza o disturbo di Heller, sindrome di Rett (grave patologia neurologica di origine genetica, ora inserita nei disturbi neurologici).
L’autismo, o meglio definito disturbi dello spettro autistico, è un disordine dello sviluppo ...
Un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
La discalculia riguarda la parte esecutiva della matematica e ostacola quelle operazione che generalmente dopo un po’ di tempo tutti svolgono automaticamente, senza la necessità di particolari livelli attentivi.
L’allievo con Discalculia ha delle prestazioni al di sotto del livello atteso rispetto all’età cronologica, alle capacità cognitive e alla classe frequentata.
La discalculia interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico, infatti il bambino per quanto si impegni manifesta sempre grandi difficoltà nel fare i calcoli ottenendo quindi spesso brutti voti.
Inoltre, è possibile notare un grande affaticamento durante lo svolgimento degli esercizi di matematica questo perché, non avendo automatizzando le procedure di calcolo, deve impiegare molta attenzione per completare i compiti. Gli scarsi risultati spesso vengono interpretati come conseguenza dello scarso impegno, infatti molte volte il bambino finisce per essere colpevolizzato dagli adulti, con possibili ricadute anche sulla sua autostima.
Il ragazzo discalculico può manifestare diversi tipi di difficoltà:
nella lettura e scrittura di simboli matematici (3-8; 1-7;<>) nella scrittura di numeri sotto dettatura; nell’associare a una certa quantità il numero corrispondente; nel mettere in colonna i numeri; nello svolgimento di operazioni matematiche (5+5=25; 3X3=6); nelle operazioni di calcolo(riporto e prestito); nella memorizzazione di regole, cifre e tabelline.Un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e ...
La dislessia è disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo
Quanti di voi vi siete chiesti:
“Perché mio figlio non sa leggere”? - Perché scrive così male? Perché non sa le tabelline?
Forse il suo problema è la dislessia.
La dislessia è disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo
La dislessia si caratterizza dal fatto che gli errori commessi non sono riconducibili a deficit di vista o udito, a scarsa intelligenza, a disturbi della personalità, a scarso adattamento oppure a scarsa motivazione. La dislessia è un disturbo caratterizzato da un deficit nell’accuratezza e/o nella velocità di lettura, che rende la lettura stessa nel complesso poco fluente.
Il ragazzo con dislessia si concentra particolarmente sulla decodifica del testo stancandosi rapidamente, commettendo errori, rimanendo indietro e di conseguenza esponendosi a una non comprensione completa del significato del testo e non imparando adeguatamente se non ha a disposizione un tempo adeguato o strumenti compensativi idonei.
Frequentemente il ragazzo con dislessia evolutiva non riesce a imparare alcune informazioni in sequenza come ad esempio le lettere dell’alfabeto, i mesi dell’anno o i giorni della settimana. Talvolta può confondersi riguardo ai rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni); può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa.
Una dislessia viene definita fonologica quando il sintomo predominante è la difficoltà nel processo di conversione/associazione di uno o più grafemi.
Confusione di segni diversamente orientati nello
Spazio
La “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u” e la “n”; la “a” e la “e”; la “b” e la “d”.
Confusione di segni che si differenziano per piccoli
particolari
La “m” con la “n”; la “c” con la “e”; la “f” con la “t”.
Confusione nel discriminare segni alfabetici che
corrispondono a suoni che si assomigliano
La “f” con la “v”; la “t” con la “d”; la “p” con la “b”; la “c” con la “g”; la “l” con la “r”; la “m” con la “n”; la “s” con la “z”.
Omissioni di grafemi e di sillabe
“porta” con “pota”; “fuoco” con “foco”; “campo” con “capo”.
Inversioni di sillabe
“li” al posto di “il”; “la” al posto di “al”; “ni” al posto
di “in”.
Inversioni della parola
“introno” per “intorno” oppure “talovo” al posto di “tavolo”.
Aggiunte e ripetizioni
“tavovolo” al posto di “tavolo”.
Una dislessia viene definita fonologica quando il sintomo predominante è la difficoltà nell’accesso e nel recupero della forma ortografica e fonologica della parola dal lessico mentale.
Separazioni illegali
“in sieme” per “insieme”; “in dietro” per “indietro”
Fusioni illegali
“lacqua” per “l’acqua”; “nonè” per “non è”
Scambio di grafemi omofoni (non omografi)
“quore” per “cuore”; “squola” per “scuola”; “cuaderno” per “quaderno”
Omissione o aggiunta del grafema “h”
“a” per “ha”; “sciena” “schiena”
La dislessia è disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella ...
Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico é importante che venga fatta, al più presto, una valutazione diagnostica.
La diagnosi di dislessia può essere effettuata attraverso test standardizzati somministrati da personale specialistico dell’Azienda Sanitaria Locale di competenza o a centri privati accreditati, tenendo conto dei parametri di velocità e accuratezza nel processo di decodifica cioè di lettura.
L’alunno spesso presente difficoltà di comprensione di un testo attraverso la lettura, aggravando così il quadro clinico, mentre non sembrerebbe inficiare la comprensione di un testo attraverso l’ascolto.
La valutazione permette di capire che cosa sta realmente succedendo ed evitare gli errori più comuni, come colpevolizzare il bambino (“non impara perché non si impegna”) o attribuire la causa a problemi psicologici. Si tratta di errori che comportano sofferenze, frustrazioni e scoraggiamento nel bambino.
Nonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata di dislessia, disortografia e disgrafia prima della fine della seconda classe primaria e di discalculia prima della fine della terza classe primaria, è possibile, però prima di questi periodi, dichiarare l’eventuale sospetto di DSA. Questo permette di attivare tempestivamente gli interventi di prevenzione del disturbo.
Ottenuta la diagnosi, si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti come disporre di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti e l’utilizzazione della calcolatrice o del computer.
I bambini dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque imparano ed hanno diritto di imparare! Non sempre è facile trovare la persona in grado di identificare il problema; è perciò opportuno consultare le figure professionali preposte (neuropsichiatra infantile e/o psicologo, magari in collaborazione con un logopedista).
Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico é ...
Se un bambino presenta alcuni di questi indicatori è consigliabile fare un’indagine più approfondita.
Possibili fattori di rischio dei DSA (3-5 anni)
Con riferimento allo sviluppo del linguaggio, le prime parole vengono prodotte oltre i 18 mesi di vita e/o le prime frasi, di 2-3 elementi, oltre i 30 mesi. Dai 3 anni, pronuncia male parole lunghe e/o formula frasi molto brevi e/o non corrette quando parla. Sostituisce alcuni suoni nelle parole, in modo che quando parla il suo linguaggio risulta poco comprensibile a persone che non sono familiari. Ha difficoltà nel riconoscere i suoni che compongono una parola e li può confondere. Ha difficoltà nel dividere la parola in sillabe (analisi sillabica) e/o nel ricostruire la parola intera dalle sillabe (sintesi sillabica). Può equivocare ciò che sente. Utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce. Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza. Ha difficoltà nel riconoscere e/o imparare rime o parole con assonanze. Ha difficoltà a mantenere il ritmo. Ha difficoltà nel ricordare il nome appropriato degli oggetti. È lento ad ampliare il vocabolario. Ha difficoltà nell’apprendimento dei numeri, dei giorni della settimana, dei colori e delle forme. Ha difficoltà nell’imparare a scrivere il proprio nome. Ha difficoltà nel seguire più indicazioni insieme e routine. Ha difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie (allacciarsi le scarpe, ritagliare, infilare perline, ecc.). Può apparire poco coordinato e goffo nei movimenti quando gioca o è impegnato in attività sportive (es. prendere una palla al volo).
Possibili fattori di rischio dei DSA (5-7 anni)
È lento nell’apprendere e nello stabilizzare la corrispondenza tra le lettere ed i suoni. Ha difficoltà nel separare la parola in suoni (analisi fonemica) ed a ricostruire la parola dai suoni (sintesi fonemica). Le capacità di lettura e di scrittura risultano inferiori alla vivacità intellettiva. Ha un’intelligenza vivace e pronta ma il suo rendimento scolastico è basso, specie nelle prove scritte. Apprende rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visivi. Può pronunciare male parole lunghe. Ha difficoltà nel leggere singole parole isolate. Esita nel leggere una parola fluentemente, specialmente se è nuova. Fa confusione anche nel riconoscere parole corte. Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e/o le mette nell’ordine sbagliato. La lettura è lenta, priva di espressività e poco fluente (lettura ad alta voce faticosa e stentata). Ha più difficoltà con le preposizioni (di, per, in, su) che con le parole di contenuto (giallo, correre, nuvole). Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza. Ha difficoltà nel verbalizzare i suoi pensieri. La comprensione in lettura potrebbe essere compromessa per via della poca accuratezza, velocità e scorrevolezza di lettura. La comprensione di un testo in lettura può essere migliore della lettura di singole parole. La comprensione è migliore quando ascolta qualcuno che legge rispetto a quando legge lui. Ha difficoltà nel pianificare e organizzare. □ Ha difficoltà a leggere l’ora in un orologio con le lancette. Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di movimento o di vedere le parole in movimento o distorte. Sembra avere problemi visivi che i test standard non rilevano. Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie. Ha difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, annodare, vestirsi. Ha difficoltà a copiare o a riassumere correttamente. Impugna biro e matita in maniera goffa. La scrittura è talvolta illeggibile. Può non essere in grado di leggere la propria scrittura. Ha difficoltà nell’indicare la destra e la sinistra, l’ordine dei giorni della settimana, dei mesi, ecc. Conta esclusivamente sulle sue dita. Può essere capace di elencare i numeri ma ha difficoltà a contare gli oggetti.Possibili fattori di rischio dei DSA (7-12 anni)
Le capacità di lettura e di scrittura risultano inferiori alla vivacità intellettiva. Continua a confondere la sequenza delle lettere all’interno delle parole. Nella lettura la poca accuratezza, velocità e scorrevolezza pregiudicano la comprensione. L’ortografia è inappropriata all’età (es. legge o scrive in modo differente la stessa parola proposta più volte nello stesso testo; omette, inverte, sostituisce delle lettere). Nella scrittura spontanea usa un lessico limitato. Non può utilizzare i propri appunti per studiare. Cerca delle scuse per non leggere. Ha difficoltà linguistiche in ambito matematico (es. quando legge i problemi confonde i numeri e i simboli). Ha una difficoltà o impossibilità di apprendere le tabelline. Confonde la destra e la sinistra. Racconta i fatti con pochi particolari e in tempi lunghi. Ha difficoltà nel linguaggio non lineare o figurato (proverbi, modi di dire). Non prende o non trascrive i compiti per casa. Ha difficoltà a ricordare che giorno o che mese è. Ha difficoltà ad organizzarsi nell’uso del diario scolastico. Ha difficoltà a ricordare il proprio numero di telefono e/o il proprio compleanno. Può avere limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività. Ha una difficoltosa gestione del tempo. Può avere poco senso dell’orientamento. Ha poca autostima e sicurezza di sé. Può avere difficoltà nei rapporti sociali con i compagni e/o gli insegnanti.Possibili fattori di rischio dei DSA (oltre 12 anni)
Continua a leggere lentamente, in maniera poco fluente e con errori. Ha un bagaglio culturale limitato, per via della difficoltà di lettura. Continua ad avere difficoltà nello spelling. Scrive a mano lentamente, con difficoltà ed il risultato è poco leggibile o illeggibile. Ha migliori competenze orali che scritte. Ha difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo scritto. Ha difficoltà nella sintassi e nella punteggiatura quando scrive. Ha difficoltà a riassumere ed a sintetizzare. Ha difficoltà a prendere appunti o a copiare dalla lavagna. Rimanda o evita di fare attività che richiedono la lettura e la scrittura. Non completa i compiti per casa. È lento a rispondere alle domande, soprattutto a quelle aperte (che richiedono una risposta articolata). Ha difficoltà nella memorizzazione. 22 1 Continua a pronunciare male alcune parole. Si confonde nell’usare parole lunghe (ad es. “deduzione” al posto di “detrazione”). Ha difficoltà a ricordare i nomi di alcune parole, o oggetti, o nomi di persone familiari. Ha limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività. Ha difficoltà nella gestione del tempo. Ha più difficoltà nelle materie letterarie. Ha una bassa autostima e poca fiducia in se stesso. In classe disturba, fa il buffone, oppure è troppo calmo. Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemi scolastici, nella lettura, nella scrittura e nella matematica. Può essere ipersensibile, emotivo e aspirare alla perfezione. Può avere difficoltà nei rapporti sociali con i compagni e/o gli insegnanti. C’è una notevole “discrepanza” tra la sua vivace intelligenza, le intere ore pomeridiane dedicate allo studio ed il suo rendimento scolastico. I professori spesso riportano che a scuola è facilmente distraibile, spesso non porta a termine i compiti scritti perché “rimane indietro” e non riesce a rispettare i tempi di consegna.Questi comportamenti non costituiscono un indice diagnostico ma solo un indicatore di una possibile presenza di un Disturbo Specifico di Apprendimenti
Se un bambino presenta alcuni di questi indicatori è consigliabile fare un’indagine più ...
I disturbi specifici dell’apprendimento noti come DSA: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia.
I disturbi specifici dell’apprendimento noti anche con l’acronimo DSA rientrano nella categoria diagnostica relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento, che riguarda i disturbi delle abilità scolastiche, ossia Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia.
Attraverso il metodo della Consensus Conference (2007) sono state definite alcune raccomandazioni per la pratica clinica a cui hanno fatto seguito le risposte ai quesiti sui DSA redatti dal Panel di aggiornamento e revisione
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) «La principale caratteristica di definizione di questa “categoria nosografica”, è quella della “specificità”, ovvero definisce i DSA «disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale».
Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
Dislessia, disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo); Disortografia, disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica); Disgrafia, disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria); Discalculia, disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri).I disturbi specifici dell’apprendimento noti come DSA: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e ...