Venerdì, 21 Settembre 2018

Il disturbo dello spettro autistico viene diagnosticato 4 volte di più nei maschi rispetto alle femmine.

Nella pratica clinica le femmine tendono ad avere una maggiore probabilità di mostrare associazione a disabilità intellettiva, suggerendo che il disturbo nelle femmine senza compromissioni intellettive concomitanti con o senza ritardi del linguaggio può non essere riconosciuto, forse a causa della più tenue manifestazione delle difficoltà sociali e di comunicazione.

Nei primi mesi di vita i bambini con autismo vengono descritti come bambini passivi o particolarmente agitati. Per bambino passivo si intende quando è tranquillo per la maggior parte del tempo e richiede poca attenzione da parte dei genitori. Un bambino è particolarmente agitato quando durante le ore di vegli piange molto quasi ininterrottamente.

Nei primi anni di vita alcuni bambini autistici bruciano le tappe dello sviluppo rispetto alla media; in altri casi invece le stesse tappe vengono raggiunte con molto ritardo. Fino ai 3 anni il bambino si sviluppa in modo normale dopodiché cominciano ad emergere i Autismo: sintomi.

Identificare il disturbo dello spettro autistico nella più tenera età è della massima importanza poiché il trattamento precoce è molto utile per il bambino e la sua famiglia. Anomalie nel modo in cui il bambino agisce socialmente con gli altri così come il modo in cui presta attenzione o interagisce con l’ambiente o gli oggetti, possono essere segni di allarme precoce.

Un ritardo nell’acquisizione del linguaggio non significa autismo ma questo se associato ad altri indici premonitori potrebbe suggerire la presenza di un rischio per un Disturbo dello Spettro Autistico.

Il processo di screening è tipicamente basato su diverse interviste fatte ai genitori su osservazioni dirette del bambino da parte dello specialista.

Ci sono due strumenti standard utilizzati per la diagnosi:

  • Il modello ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule);
  • Il modello ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised)

L’ ADOS è un metodo di valutazione che prevede un’ interazione fra il bambino e il medico.

L’ ADI è invece basato su un’ intervista al genitore. La diagnosi è spesso un processo a più steps, a seconda delle specifiche caratteristiche del caso possono essere incluse altre analisi e verifiche come l’ acquisizione di immagini cerebrali del bambino attraverso sistemi di risonanza magnetica, test sull’udito, test genetici e altre analisi investigative ad esempio sulla memoria, sull’ approccio alla soluzione dei problemi, sul linguaggio, etc.

Per la diagnosi di autismo vengono coinvolte diverse figure come il pediatra, lo psicologo, il neurologo, il psichiatra, un logopedista e altri specialisti.

L’ indagine serve a valutare il livello delle capacità cognitive del bambino e del suo linguaggio, il comportamento adattativo ovvero il possesso, con riferimento all’età, delle capacità necessarie per eseguire in maniera completa e indipendente alcune attività  di vita quotidiana, come ad esempio mangiare, vestirsi, andare in bagno.